Durante il 2020, tutta la popolazione che lavora ha imparato il termine “Smart working” soprattutto a causa della necessità di lavorare da casa, essendo vietati o sconsigliati gli spostamenti e in alcuni casi non essendo fruibili le sedi di lavoro tradizionali. In realtà il termine Smart working affronta un tema molto più ampio e riguarda in generale la modalità con cui viene svolto il lavoro in particolare nella scelta dei tempi e dei luoghi in cui si opera. I temi sono quindi più complessi; cerchiamo di capirne di più.
Il Parlamento Europeo con la risoluzione del 13/9/2016 (principio generale n°48), ha deciso di sostenere “il lavoro agile”.
Il primo principio dice che il Parlamento Europeo:
La risoluzione, in 63 punti, evidenzia l’importanza dell’equilibrio tra lavoro e vita privata per promuovere il benessere e lo sviluppo delle persone e della società nel suo insieme.
Per approfondimenti rimandiamo al testo completo del documento Creazione di condizioni del mercato del lavoro favorevoli all'equilibrio tra vita privata e vita professionale.
La diffusione e le modalità dello Smart Working nei Paesi Europei però sono differenti per le diversità in termini di cultura, diffusione delle tecnologie e legislazione del lavoro.
In Gran Bretagna il lavoro agile è stato introdotto nel 2014 e prevede che i dipendenti con una specifica anzianità di servizio possano richiedere il Job sharing, l’home working, il part time o orari flessibili individuali.
In Italia lo smart working è stato regolamentato con la legge 22 maggio 2017, n. 81. Lo smart working viene definito e presentato come una nuova modalità di esecuzione del lavoro (lavoro agile) che consente ai lavoratori di prestare lavoro al di fuori dei locali aziendali con flessibilità oraria e di sede. Lo smart working prevede l'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro.
Si tratta di una normativa particolarmente avanzata perché in essa lo Smart Working rimuove le rigidità e i vincoli tipici del lavoro dipendente.
Nell’intento dello smart working c’è la restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi di lavoro, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati, senza togliere “diritti” e “sicurezze” ai lavoratori. Per i lavoratori agili è infatti prevista la tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017.
Fonti:
https://www.camera.it/leg17/465?tema=lavoro-agile
https://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/smart-working/Pagine/default.aspx
Vediamo brevemente i pro e i contro del lavoro di tipo agile che permette al lavoratore di svolgere la propria prestazione lavorativa fuori dall’orario e dalla sede standard, secondo recenti sondaggi
Fra i vantaggi nella vita professionale appaiono:
Se ne deduce che i lavoratori agili sono più capaci di responsabilizzazione rispetto agli obiettivi aziendali e personali, di flessibilità nell’organizzare le attività lavorative e di bilanciare l’uso delle tecnologie digitali con gli strumenti tradizionali di collaborazione.
Fra i vantaggi nella vita privata:
Fra i vantaggi nella vita sociale:
Fra gli svantaggi nella vita professionale appaiono:
Fra gli svantaggi nella vita privata appaiono:
Oggi, a seguito della pandemia che ha contribuito ad accelerare l’adesione allo smart working, ma anche al modello “imperfetto” dell’home working, lo smart working va perfezionato ancora di più definendo gli accordi individuali, gli obblighi delle parti (azienda/lavoratore), i protocolli di sicurezza, l'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone), gli orari di lavoro che garantiscano il diritto alla disconnessione e prevedere, laddove richiesto, lo straordinario anche lavorando fuori sede.
I cambiamenti epocali che le aziende ed i lavoratori hanno affrontato nel 2020, hanno prodotto cambiamenti strutturali nell’organizzazione del lavoro; è largamente condivisa la convinzione secondo la quale lo scenario futuro del mondo del lavoro sarà profondamente diverso rispetto al passato, e molte delle soluzioni organizzative adottate in modo forzato, a causa della pandemia, diventeranno poi modalità stabili e comuni.
Fra queste, sicuramente, la più rilevante sarà la non necessaria presenza contemporanea di tutti i dipendenti in un’unica sede. Se però oggi, in larghissima parte, i lavoratori hanno svolto a casa le loro mansioni, è opinione comune che in futuro saranno sempre più utilizzati gli spazi di coworking all’interno di Business Center dedicati.
Uno dei motivi principali per cui le organizzazioni e i lavoratori sceglieranno di lavorare in smart working negli spazi di coworking, rispetto al lavoro da casa, è che le persone sono più produttive quando si trovano intorno ad altri che lavorano. Inoltre, molte persone hanno avuto un'idea di cosa significhi lavorare da casa e hanno imparato che, spesso, non è un ambiente ottimale per svolgere il lavoro, in particolare se ci sono altri nella casa, se gli ambienti da condividere non sono sufficientemente ampi e, non da ultimo, se la banda internet disponibile in casa non riesce a coprire le esigenze di tutti. Nelle grandi città italiane la diffusione dei Business Center con postazioni di coworking è molto ampia ed aumenterà, per cui sarà facile per i lavoratori trovare vicino alla propria abitazione spazi di coworking da cui lavorare.